Come organizzare e pianificare lo studio

Di cosa si tratta

Pianificare e organizzare sono due passaggi profondamente metacognitivi che ti permettono di controllare il tuo apprendimento e di monitorare l’intero processo. Prima di iniziare procurati: un calendario, un foglio, penne/matite, evidenziatori e tutto ciò che potrebbe servire per progettare il tuo piano d’azione: non dovrà rimanere solo nella tua mente.

  1. Costruisci dei micro-obiettivi quantificabili, concreti, realistici e motivanti, legati ad un macro-obiettivo, ad esempio “dare l’esame di antropologia nella prima data del primo appello” (hai controllato e hai segnato le date dei diversi appelli vero?), poi costruisci i micro-obiettivi necessari per raggiungerlo; ad esempio: “entro novembre voglio finire il manuale di antropologia”. Ricorda di focalizzarti su un obiettivo per volta.
  2. Quanto tempo?Analizza i fattori che possono entrare in gioco e influenzare la scelta sul tempo da dedicare. Chiediti:
    • quanto tempo ho a disposizione?
    • quanti libri/pagine/appunti devo leggere?
    • so già qualcosa su questo argomento?
    • quanto penso sia difficile?
    • è un argomento che mi interessa?
    • qual è il mio grado di motivazione?
    • l’esame sarà orale o scritto?
    • ci sono degli argomenti su cui devo focalizzarmi maggiormente?
    • c’è un argomento che ha la priorità rispetto agli altri?
  3. Fai una previsione su cui innestare la pianificazione: meglio approssimare per eccesso. Un principio da seguire per essere maggiormente produttivo è infatti “aspettarsi gli imprevisti”, anche perché, ad un certo punto, è certo che inizierai a rimandare lo studio, quindi subentrerà la procrastinazione. Come combatterla? Cerca di vivere lo studio come una sfida: per motivarti puoi anche ricorrere a qualche  premio e punizione (ma con moderazione: far dipendere tutto da ricompense estrinseche può essere controproducente), quindi puoi guardare la puntata della tua serie TV preferita se hai rispettato il tuo piano di lavoro, altrimenti…sarà per la prossima volta… 
  4. Spacing: distribuisci l’apprendimento nel tempo, evitando di dover arrivare all’ultimo e dover fare una full immersion. A chi non è mai successo? Questo non vuol dire che dovrai aumentare le ore di studio, ma solo il tempo in cui distribuire quelle stesse ore. Questa tecnica infatti permette di creare ricordi più solidi e quindi garantire risultati migliori. Ricorda: nella fase iniziale dell’apprendimento, che prevede la comprensione e rielaborazione dei materiali, avrai bisogno di più tempo, quindi di sessioni più lunghe; nella fase di ripasso e di esercizio potrai prevedere invece sessioni più brevi.

In che modo

Di seguito troverai alcuni suggerimenti che sfruttano a tuo favore i meccanismi della ”curva dell’oblio”. 

Quando pianifichi lo studio devi sempre prevedere:

  • un rapido ripasso di quanto imparato dopo poche ore dalla fase di apprendimento, anche di pochi minuti. Il primo crollo di memoria avviene dopo le prime ore. Fare propria questa abitudine ti assicura di non perdere le informazioni apprese e non doverle riprendere da capo prima dell’esame. 
  • Esempio: nel periodo delle lezioni, ogni sera prima di cena dedica 10 minuti a rivedere gli argomenti trattati in aula; nel periodo degli esami rivedrai invece gli argomenti studiati durante la giornata.  Ripassare non significa ripetere tutto quello che si è studiato, vuol dire invece ri-attivare qualcosa nella nostra mente, riutilizzarlo. 
  • un secondo ripasso veloce (10/15 minuti) degli argomenti già elaborati, prima di iniziare a lavorare sui nuovi.
  • un ripasso nel fine settimana di ciò che hai imparato durante i giorni precedenti. 
  • un grande ripasso alla fine di un marco-argomento, o di un libro.

Risorse

Per imparare a ripassare al meglio, trovi un approfondimento nel modulo 3.