Tre tipi di memoria e la “curva dell’oblio”

Di cosa si tratta

Un altro passo importante nel processo di apprendimento è prendere consapevolezza delle potenzialità della propria memoria: una volta che il materiale viene filtrato attraverso i processi attentivi, le informazioni vanno codificate, elaborate, immagazzinate, recuperate e ricostruite. Per farlo entrano in gioco i sistemi di memoria: memoria sensoriale, memoria a breve termine, memoria a lungo termine.

Possiamo immaginarli come tre distinti “magazzini”, ognuno con una funzione specifica, una propria capacità, per cui possono contenere una diversa quantità di informazioni, e una propria durata, possono trattenere le informazioni per un tempo diverso. 

La memoria sensoriale immagazzina le informazioni provenienti da stimoli sensoriali per un breve intervallo di tempo, se queste non passano alla memoria a breve termine, vanno perse. 

La memoria a breve termine è un archivio temporaneo in cui le informazioni vengono elaborate e acquistano significato. Una forma particolare di memoria a breve termine, la memoria di lavoro, ti permette di elaborare e mantenere attivamente le informazioni per un breve intervallo di tempo, permettendo l’accesso all’apprendimento a lungo termine. 

Attenzione perchè qui è dove si possono perdere la maggior parte delle informazioni, esiste infatti la “curva dell’oblio”, studiata dallo psicologo e filosofo tedesco Hermann Ebbinghaus, che descrive per quanto tempo siamo in grado di trattenere delle informazioni. Avresti mai detto che è proprio nei primi minuti/ore dopo una sessione di studio, che si perdono la maggior parte delle informazioni? Se non riutilizziamo le informazioni apprese, se non le riattiviamo, nel corso del tempo verranno perse. Più vengono praticate, più la curva si appiattisce, quindi il ricordo migliora. La memoria a lungo termine è invece un magazzino duraturo in cui sono conservate tutte le conoscenze, le esperienze ed i ricordi che entrano in relazione e si integrano con le informazioni in ingresso.

In che modo

Ti chiederai cosa puoi fare per migliorare il tuo apprendimento a lungo termine: vediamo rapidamente alcune strategie. Nel terzo modulo trovi un approfondimento.

  • Chunking o raggruppamento: organizza più item raggruppandoli  in un unico costrutto, così potrai aumentare il contenuto di informazioni e ridurre il numero di item. Il criterio di organizzazione più proficuo sembra essere di tipo gerarchico, che consiste nel raggruppare singoli item in categorie correlate ad altre categorie di ordine superiore. Sapevi che il cervello umano memorizza agevolmente informazioni organizzate in 7 elementi? Quando leggi un testo e devi costruire una mappa/schema, magari di un lungo elenco di parole, crea delle connessioni fra di loro e sintetizzale in una lista di 7 punti. Te le ricorderai più facilmente!
  • Ripetizione elaborata: rifletti su quello che stai studiando, cerca di fare collegamenti, crea dei nessi logici, con delle conoscenze già presenti in memoria
  • Associazione: collega nuove informazioni da ricordare a conoscenze preesistenti. Cosa si intende? Il recupero di un’informazione deve evocare il recupero anche dell’altra.
  • Visualizzazione: pensa al significato di una parola/concetto e trasformalo in un’immagine mentale, in questo modo più informazioni vengono integrate in un’unica scena. Più le immagini sono buffe e bizzarre più sarà semplice ricordarle.
  • Cues/indizi: raggruppa le informazioni in categorie collegate a una parola-indizio: quando rievocherai la parola-indizio ti sarà più facile recuperare anche quelle associate.
  • Spacing: ripassa in momenti strategici per rafforzare il ricordo e contrastare la curva dell’oblio. Dopo ogni ripasso la curva si appiattisce sempre di più e quelle informazioni rimarranno più tempo nella memoria. Perché è importante saperlo? Questa consapevolezza ti permette di organizzare e pianificare meglio le sessioni di studio per ottenere migliori risultati. Come fare? Trovi un approfondimento nella sezione “Come organizzare e pianificare lo studio”.

Risorse

Se vuoi approfondire il funzionamento della memoria e le strategie per sfruttarla al meglio, leggi la sezione dedicata del libro di Giulio Deangeli: