Tre tipi di attenzione

Di cosa si tratta

Ti è mai capitato di decidere di iniziare a studiare e dopo pochi minuti dire: “Non ce la faccio, perchè non riesco a concentrarmi?”

Un prerequisito alla base dell’apprendimento è proprio l’attenzione, ecco perchè è fondamentale imparare a interrogarsi e chiedersi quali sono le condizioni che la possono favorire. 

L’attenzione è un processo cognitivo di selezione e controllo: ha la funzione di filtro tra le informazioni che colpiscono i sensi o i ricordi.

Esistono tre tipi di attenzione:

  • attenzione sostenuta, è la capacità di prestare attenzione per un periodo prolungato e presuppone la capacità di selezione e di controllo.  È quella che entra in gioco quando studi ed è influenzata da diversi fattori quali le caratteristiche personali, la difficoltà del compito, la situazione, la motivazione, la presenza di eventi insoliti. Per mantenere l’attenzione sostenuta devi imparare a modularla mettendo in pratica i consigli che trovi nella sezione “suggerimenti pratici”.
  • attenzione selettiva, è la capacità di focalizzarsi solo su stimoli di particolare interesse, ritenuti rilevanti, e di inibire le informazioni ritenute non rilevanti. 
  • Ad esempio durante una lezione in aula ci saranno momenti in cui dovrai prestare attenzione solo a chi parla, inibendo momentaneamente gli altri stimoli provenienti dall’ambiente, altri in cui potrai permetterti di capire cosa staranno dicendo i ragazzi seduti nella fila dietro di te.
  • attenzione divisa, è la capacità che consente di suddividere le risorse attentive su più compiti contemporaneamente; il livello di attenzione dedicato a ciascuna funzione, sarà minore, rispetto a quando si è concentrati su un’unica attività. Capirai che nello studio è bene non utilizzarla per non disperdere la potenza cognitiva. Concentrarti invece su un compito per volta, per non  aumentare lo sforzo e le possibilità di distrarti. Il multitasking infatti ti rende meno produttivo.

In che modo

Devi sapere che se vuoi aumentare la tua attenzione, devi organizzare al meglio tempi e spazi.

Cosa puoi fare? 

  • Fai ordine: scegli una postazione di studio in un ambiente ordinato; troppi distrattori non ti permetteranno di mantenere l’attenzione sul compito.
  • Verifica l’illuminazione della stanza: un ambiente ben illuminato renderà la tua mente attiva e ti permetterà di non addormentarti sui libri. 
  • Allontanati da ambienti rumorosi, che sono fonte di distrazione. 
  • Rimuovi il “rumore tecnologico”: silenzia il cellulare e spostalo in un’altra stanza. Se usi il computer, blocca le notifiche delle app che potrebbero distrarti.
  • Assicurati di avere tutti i materiali che  potrebbero servirti (fogli, matita, evidenziatori, post-it ecc.). 
  • Trova una postura che ti tenga attivo: la giusta postura allontana la sonnolenza e migliora il tuo stato psicofisico.
  • Utilizza la “tecnica del pomodoro” (il nome viene dai vecchi timer da cucina a forma di pomodoro): alterna momenti di studio intenso, quindi di alta concentrazione, a momenti di pausa e relax, pianificando delle sveglie. 
  • Interroga continuamente il testo: fare domande sul materiale che stai studiando (link modulo 3), terrà attiva la tua concentrazione, guidando l’attenzione. Imparare qualcosa in fondo è trovare una risposta a delle domande. Certo, bisogna imparare a trovare le “giuste domande”. Ecco quelle che dovranno sempre guidare il tuo studio:
    • conosco già qualcosa su questo argomento?
    • che cosa mi interessa maggiormente sapere? su cosa devo focalizzare principalmente la mia attenzione?
    • sto capendo? 
    • cosa vuole dirmi il testo?
    • saprei riformulare/fare una sintesi di questo concetto?
  • Adotta un approccio metacognitivo.